mercoledì 19 maggio 2010

PIU' DONNE PER UNA POLITICA CHE CAMBIA



Giovedì 27 maggio, a Fossano, presso la Sala Polivalente del Castello degli Acaia, sarà inaugurato il primo seminario di formazione politica aperto a tutti, ma rivolto essenzialmente alle donne come illustra il titolo “PIU’ DONNE PER UNA POLITICA CHE CAMBIA”. L’iniziativa, promossa dalla Commissione Regionale per le Pari Oppotunità tra Uomo e Donna, in collaborazione con il consorzio COREP e con il CIRSDe (Centro interdisciplinare ricerca e studi delle Donne dell’Università di Torino), ha lo scopo di incoraggiare, attraverso un percorso di approfondimento sulla funzione dei partiti, delle istituzioni e degli strumenti governativi collegati ad esse, la partecipazione attiva dei cittadini, in particolare delle donne, alla vita politica del paese.

Il seminario prevede una serie di tre incontri che avranno luogo il 27 maggio, il 10 giugno ed il 24 giugno e che affronteranno nell’ordine il tema della Costituzione, il funzionamento dei partiti e dei movimenti politici in Italia, il Lavoro e i Diritti con un occhio di riguardo al mercato del lavoro femminile. Tutti gli incontri saranno animati da un tutor e da esperti delle diverse discipline coadiuvati dagli interventi di “testimoni del territorio” che contribuiranno a definire lo stato dell’arte della realtà locale.

La partecipazione al seminario è assolutamente gratuita, ma occorre dare una pre adesione telefonando al numero verde 800 238 239 o inviando un mail all’indirizzo info@comune.fossano.cn.it.

lunedì 17 maggio 2010

I contributi delle donne alla scienza: ieri e oggi

(di Margherita Hack 2000)
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una storia di emarginazione fino alla fine dell'Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento, almeno nei paesi industrializzati. In molti paesi in via di sviluppo, salvo rare eccezioni, le donne sono ben lontane non solo dall'aver raggiunto la parità con l'altro sesso, ma anche dal vedere loro riconosciuti i più elementari diritti di esseri umani. Quali possono essere le cause di questa situazione che risale indietro nei secoli? Forse già nelle epoche preistoriche, la forza fisica necessaria per sopravvivere, le numerose gravidanze e il lungo periodo di allattamento e di cura della prole hanno portato alla differenziazione dei compiti. Oggi, i progressi della scienza e della medicina, e le conseguenti applicazioni tecnologiche hanno annullato la condanna biblica - uomo lavorerai con fatica, donna partorirai con dolore - almeno nei paesi industrializzati. Per secoli le donne che potevano avere accesso all'istruzione erano quelle rinchiuse nei conventi. Forse per questo le donne che sono emerse nel passato erano soprattutto umaniste, pittrici, scrittrici, poetesse, ma molto più raramente scienziate. Infatti chi ha attitudini artistiche o letterarie può emergere anche senza una preparazione specifica, mentre le scienze, e in particolare le cosiddette scienze "dure" come matematica e fisica richiedono una preparazione di base, senza la quale è quasi impossibile progredire. Perciò le donne, escluse dalle università, escluse dall'educazione scientifica, sono emerse là dove potevano emergere. Così è sorto il pregiudizio secondo cui le donne sarebbero più adatte alle materie letterarie e linguistiche che non a quelle scientifiche. Le stesse ragazze crescono in mezzo a questi pregiudizi e se ne lasciano influenzare, e scelgono le facoltà umanistiche anche contro le loro naturali inclinazioni, contribuendo così a rafforzare i pregiudizi stessi. lo ho avuto la fortuna di avere una famiglia in cui babbo e mamma erano perfettamente eguali, si dividevano i compiti in piena parità, e che non mi hanno mai imposto comportamenti o giocattoli legati a stereotipi sessuali. Credo perciò che l'ambiente familiare in cui ho avuto la fortuna di nascere sia stato estremamente importante per darmi fiducia nelle mie possibilità, e per non provare complessi di inferiorità che ho spesso notato in colleghe della mia generazione e anche più giovani. Malgrado i grandi progressi fatti dalle donne, ci sono ancora notevoli disparità nel mondo del lavoro, della politica e della ricerca. In politica è a tutti nota la scarsa rappresentanza femminile alla camera dei deputati e al senato. Al governo dei comuni sono ancora una minoranza le donne sindaco, mentre sono frequenti gli assessorati alla cultura assegnati a donne, il che mi fa malignamente pensare quanta poca importanza i politici tendono ancora a dare alla cultura, ritenuta un trascurabile centro di potere locale. Però rarissimamente si afferma il diritto delle donne e il dovere degli uomini di dividersi al 50% le cure familiari, dalle più umili alle più importanti, anche se la legislazione familiare dà alle donne la possibilità di rivendicare questa reale parità. Sta alle giovani donne educare i propri compagni e ai giovani uomini di incitare le loro compagne ad affermarsi nella vita. Comunque ritengo che il crescente numero di donne affermate nella scienza, nella politica, nello sport e in tutti i campi dell'attività umana fornisca quei modelli che finora mancavano alle bambine, e che possono dar loro fiducia e stimoli ad eguagliarle.

martedì 11 maggio 2010

Ci presentiamo....

La Commissione per le Pari Opportunità della Città di Fossano, abbreviato successivamente in cpo, è un organismo istituzionale del Comune (che ne valorizza la funzione e ne cura la promozione); costituito da donne rappresentanti vari settori della società, dall’imprenditoria al volontariato, dalle associazioni ai borghi cittadini e partiti politici.
Nata spontaneamente da un gruppo di donne su ispirazione e guida di Ivana Borsotto, dopo alcuni anni è stata riconosciuta come Commissione Comunale dotandosi di un primo regolamento nel 1994 poi modificato nel 2002.
La CPO è stata guidata negli anni dalle seguenti presidenti: Silvana Boetti, Danila Botta, Anna Mantini, Danila Riva, Daniela Ambrogio e l’attuale Isabella Racca.
La Commissione persegue la realizzazione di una effettiva parità fra uomo e donna in ogni campo, economico, sociale o culturale ed è finalizzata alla promozione di una cultura aperta ed al superamento delle differenze di qualsiasi genere.
Le attività svolte dalla CPO vertono pricipalmente sui seguenti argomenti:
- verificare l’esistenza di forme di discriminazione, sia diretta che indiretta, nei confronti delle donne;
- collaborare con l'Amministrazione Comunale per la crescita femminile nel territorio;
- promuovere attività di studio, indagini conoscitive e ricerche sulla condizione femminile nel territorio;
- realizzare e sostenere progetti ed interventi inerenti l'accesso al lavoro, la formazione e la crescita professionale delle donne;
- svolgere, in forma autonoma od in collaborazione con altri enti, iniziative per coniugare la vita familiare con l'impegno pubblico;
- favorire la formazione e diffusione di progetti locali, regionali, nazionali ed europee sulle donne;
- promuovere e incentivare lo sviluppo dell'imprenditoria femminile nel territorio;
- contribuire all’organizzazione di manifestazioni di qualsiasi genere inerenti la figura femminile del territorio;
- promuovere la nascita e la crescita di servizi femminili a livello territoriale.
La Commissione per le Pari Opportunità è costituita da 19 membri delegati da soggetti operanti nella Comunità scelti tra persone che abbiano esperienze culturali, professionali, politiche o sociali sulla condizione femminile nei suoi vari aspetti.
Tutte le persone interessate alle tematiche delle pari opportunità, che abbiano proposte e richieste o che, a qualsiasi titolo, intendano incontrarsi personalmente con le componenti della Commissione o vogliano assistere ad una seduta possono partecipare liberamente agli incontri periodici della stessa, che si svolgono nei locali comunali.